Gaston Croupier è un giovane porno attore e live performer italiano della nuova generazione. Nato e cresciuto in Sicilia, si trasferisce a Roma a 19 anni per conquistare la capitale. Gaston è un ragazzo solare e umile, sa quello che vuole dalla vita. La sua attività, lui la chiama hobby, è innanzi tutto una passione. Lo intervistiamo nel Chiostro del Bramante dopo alcuni scatti fatti in esclusiva per Pride.
Raccontaci un po’ di te e dei tuoi inizi.
Sono nato e cresciuto in un paese della Sicilia. Ed è lì che ho avuto le mie primissime esperienze omosessuali, avevo 19 anni; in seguito mi sono trasferito a Roma. Da quando mi sono scoperto gay ho sempre desiderato fare il porno attore, guardavo tanti porno e volevo farne parte. Poi, per caso, scopro su internet un’intervista di Ettore Tosi, sono riuscito a contattarlo e a fare i primi provini a Catania. Ero un po’ scettico, non pensavo che mi chiamassero; invece il feedback è stato positivo e il mio esordio risale al 2012. I primi due anni giravo pochi video, dal 2014 è andato tutto molto in fretta e ho iniziato a fare i live show.ù
Com’è stato per un ragazzo gay crescere in Sicilia? Cosa ricordi della tua adolescenza?
A casa mia il sesso è tabù, non si parla mai di questo argomento; la mia sessualità l’ho tenuta sempre per me. Nonostante il mio migliore amico degli anni dell’adolescenza fosse gay, non ci siamo mai confidati perché spesso in Sicilia hai difficoltà ad aprirti anche a un tuo caro amico. All’epoca non avevamo internet e i mezzi che abbiamo oggi, soltanto giornaletti o riviste porno. In quegli anni, mi ricordo, andavamo in giro per il paesino, salivamo sui tetti delle case in costruzione, dove lavoravano gli operai, e rubavamo le loro riviste porno. Poi ci riunivamo in una chiesa sconsacrata del paese, dove non andava mai nessuno, tiravamo fuori i giornaletti e ci facevamo le seghe. E io li ho scoperto che non guardavo la vagina ma il cazzo.
Il tuo primo live show?
Nel giorno di San Valentino del 2014… le prime volte sono sempre disastrose. Era uno striptease ed ero molto timido. Però una cosa più la fai, più ti abitui. Se sei da solo è più complicato, guardano solo te; in coppia o in gruppo è più semplice soprattutto se già conosci i partner con i quali fai il live show. Lo scopo è coinvolgere mentalmente le persone e per farlo devi essere coinvolto tu in prima persona.
Qual è la differenza fra la preparazione di un video hard e un live show?
Nel primo caso sei tu, il tuo partner e qualche altra persona davanti a una telecamera: l’idea di pubblico c’è ma non è direttamente e psicologicamente vincolante, sebbene tu sia consapevole che saranno migliaia a vederti, ma a posteriori; mentre durante gli spettacoli sei tu (insieme a un eventuale partner) “contro” tutti e in maniera diretta, quindi l’imbarazzo è in agguato sin dall’inizio, ma col passare del tempo riesci a metterti a tuo agio.
Droghe sul set, ti è mai capitato?
Direttamente no, almeno per le case produttrici con cui ho lavorato. Ma forse c’è chi lo fa prima del set o prima di salire sul palco. E devo ammettere che mi è capitato di lavorare con qualcuno che ha avuto problemi di erezione, visto che la maggioranza delle droghe sono controproducenti. Penso sia poco professionale!
Quanto guadagna un attore porno?
Venti o trenta anni fa si poteva vivere solo di porno; “i milioni” di lire c’erano sul serio e non si tratta solo di un mito. Oggi non si arriva neanche “al migliaio” di euro… anzi, in realtà è molto meno.
Il tuo sogno erotico?
Marco Blaze e Rafael Alencar, magari insieme!
Cosa ne pensi dei matrimoni gay?
Io sono contrario all’istituzione “matrimonio” in quanto tale. Ma dal momento in cui viviamo in una società dove il matrimonio per una parte della popolazione è un modo istituzionalmente accettato di ottenere dei diritti, allora non vedo un motivo legittimamente accettabile di non permetterlo a tutti.
Cosa consiglieresti a ragazzi che volessero intraprendere la tua strada?
Devo essere sincero, nel porno esistono tre parametri da valutare: viso, fisico e le parti intime, anteriori e posteriori. Almeno due su tre criteri devono essere soddisfatti, invece tanti non hanno le caratteristiche giuste. Insomma, dobbiamo essere realisti. Serve ricordare anche che se si vuole iniziare, si deve avere passione e considerare le conseguenze: ci si mette la faccia, i video sono su internet e tutto questo deve potersi conciliare con il lavoro principale che eventualmente si fa per mantenersi. Fare porno non è un passatempo: è un investimento che mette in gioco tutto di noi stessi.
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