Trent’anni fa interessarsi di cultura gay poneva come problema principale snidare il materiale, nascosto dalla “congiura del silenzio”. Poi arrivò Internet, e il problema s’è ribaltato: riuscire a selezionare le informazioni in una marea di gattini, pettegolezzi e “gnocchi del giorno”. Certo, l’offerta di “proposte culturali” su blog e pagine di Facebook è colossale, ma è frantumata in un miliardo di coriandoli che, non comunicando fra loro, restano insignificanti per il dibattito del nostro paese. I soli siti gay che rivelano uno sforzo di sintesi collettiva nell’ambito culturale sono Queer blog e, fra le donne, Lezpop .
Per fortuna esiste un sito specifico sull’argomento, Culturagay, che da più di dieci anni raccoglie e propone recensioni, saggi, critiche di tutto quanto è “cultura” (libri, film, teatro, canzoni….). È possibile iscriversi al bollettino che, una volta al mese, aggiorna per e-mail su tutte le nuove recensioni e i nuovi saggi aggiunti nei trenta giorni precedenti. È inoltre possibile collaborare, proponendo recensioni e saggi.
Meno mirato è il Portale LGBT su Wikipedia, che condivide tutti i pregi e i difetti del progetto a cui appartiene. Vi si trovano voci miracolose su temi a volte impensabili, e questo è il lato positivo, ma la qualità delle voci varia dal livello accademico a quello della spazzatura, e questo è il lato negativo. Inoltre le voci relative al mondo gay che non interessano alla maggioranza eterosessuale vengono in genere cancellate perché “non enciclopediche”, a volte pretestuosamente.
Per ovviare a questi limiti è stata fondata da alcuni wikipediani (con lo stesso software e lo stesso aspetto di Wikipedia) Wikipink , incentrata sulle tematiche lgbt. La differenza rispetto a Culturagay, con cui peraltro condivide i collaboratori, è che qui la preferenza è data a personaggi e argomenti d’attualità, come l’elenco dei comuni che hanno approvato il registro delle Unioni civili. Ma non mancano voci sulla storia del matrimonio ugualitario o una galleria d’immagini sui “travestiti nella storia”. Anche questo progetto accetta collaborazioni.
Internet ha reso infine realizzabile il sogno di riunire in un unico luogo (virtuale) tutta la conoscenza della razza umana. Una possibilità sfruttata con spregiudicatezza da Google Libri, che da un decennio sta scansendo tutto quanto è stato stampato nei secoli. È così nata una biblioteca online di milioni di testi, nei quali è possibile ricercare una parola o una frase grazie al motore di ricerca offerto da Google, che “legge” il testo stampato. Per il ricercatore gay è una manna. Inoltre, per quanto riguarda i testi antichi, spesso è possibile anche il download gratuito del pdf.
In alternativa a Google Libri esiste un progetto che fa riferimento alla visione della cultura come bene collettivo e non come proprietà privata di una multinazionale: Internet Archive. Ovviamente questo progetto può contare su molti meno fondi, ma ha compiuto un lavoro colossale nella raccolta e distribuzione dei libri che o per l’età o per scelta dell’autore sono liberi da diritti di riproduzione, e di solito sono scaricabili gratuitamente. L’archivio gestisce anche materiali sonori, musiche e filmati, e soprattutto è l’unico al mondo ad “archiviare” milioni di siti web, a memoria futura, rendendoli consultabili con la sua Wayback Machine anche dopo la loro eventuale scomparsa.
Un altro strumento utilissimo agli studiosi e agli studenti è Google Ngram Viewer, un motore di ricerca che visualizza in un grafico quanto una parola sia presente nei milioni di libri già digitalizzati da Google Libri. È molto utile per le ricerche storiche, di sociologia, e di analisi politica. Il suo unico limite è che si ferma al 2008.
Per quel che riguarda i saggi accademici, Academia.edu è un sito in cui i ricercatori possono condividere gratuitamente le loro ricerche. La consultazione è libera per tutti, per scaricare i testi occorre invece registrarsi, ma la registrazione è gratuita. Su questo sito il numero di saggi in lingua italiana sulle tematiche dell’omosessualità, transessualità e bisessualità è in aumento vertiginoso.
Infine, l’ondata di chiusura di librerie gay in tutto il mondo (in Italia resiste solo Igor, a Bologna) ha reso problematico restare aggiornati sulle novità librarie. Per una guida alla lettura resta ancora importante l’un tempo gloriosa Anobii, anche se Amazon.it sta approfittando degli errori compiuti da questo sito (e dalle librerie online concorrenti in Italia) per affermarsi come spazio di condivisione di pareri e segnalazioni di libri. Resta il dato di fatto che, oggi come oggi, in un periodo storico in cui libri con tematiche gay escono a un ritmo mai sperimentato, un vero servizio di segnalazione delle novità librarie non esiste più. Uno dei mille paradossi di Internet.
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