Silvia Mezzanotte, voce acrobatica amica dei diritti

Una statuaria e nordica femminilità la fanno apparire la Lady di ghiaccio della musica italiana. E invece Silvia Mezzanotte i ghiacciai li scioglie, grazie ad una voce infuocata di calore e romanticismo con cui ha macinato le sue “Regine”, da Mina a Maria Callas, da Liza Minnelli a Édith Piaf, per crearne una nuova di zecca. Al levarsi dei suoi acuti i nuovi talenti canori – non quelli veri, ma quelli fabbricati dai talent show e dai discografici di oggi – vengono eclissati senza pietà.

La guerriera dalla voce acrobatica è nata in via D’Azeglio, all’ombra del dio Nettuno. Dal “Gigante” in bronzo della sua Bologna sembra aver rubato il segreto della granitica resistenza. Da un decennio, dopo le pennellate storiche di Antonella Ruggiero, quelle rock di Laura Valente e quelle dark di Roberta Faccani, è lei la colonna d’Ercole dei Matia Bazar, nonché l’equilibrio necessario per festeggiare 40 anni di memorabile carriera con “Dvd Live. 40th Anniversary Celebration”.

Ma non solo: l’ex corista di Laura Pausini e Francesco De Gregori prosegue contemporaneamente la sua attività da solista. “Correre con te” sarà infatti la colonna sonora del film “Rosso Mille Miglia”, in uscita nelle sale italiane il 15 ottobre. Per i lettori di Pride riserva un grazie speciale, e non è detto che non la si rivedrà sul carro di un prossimo Gay Pride: con la sua super voce è una pronta a sciogliere anche i tabù e i razzismi che in Italia ostacolano il riconoscimento legislativo di pari diritti per le persone LGBT.  

I Matia Bazar festeggiano i 40 anni di carriera musicale con Silvia Mezzanotte. Il vostro è un sodalizio lungo 10 anni. Un bilancio, il momento più emozionante e quello più spiacevole da ricordare.

Il bilancio tra alti e bassi è assolutamente positivo.  Il momento più emozionante… tre giorni dopo la vittoria sanremese entrare in edicola in aeroporto e scoprire che sui principali settimanali c’era la nostra faccia in prima pagina.  Tra i momenti spiacevoli l’eliminazione dalla finale del Festival 2012… Noi credevamo in quel progetto…

 “Dvd Live. 40th Anniversary Celebration” è il primo dvd live dei Matia Bazar. Scegli il brano più significativo per ogni decennio e associalo ad uno stato d’animo.

Posso indicarti i brani più significativi per me indipendentemente dall’ anno di uscita…

“Cavallo bianco”: l’emozione pura di un brano che tocca le corde del cielo;

“Vacanze romane”: la struggente malinconia, i fasti e la decadenza della città più bella del mondo;

“Non abbassare gli occhi”: la volontà di rialzarsi sempre;

“Messaggio d’amore”: la felicità per una vittoria conquistata.

Un aggettivo e un brano per ciascuna delle voci dei Matia Bazar, compresa la tua.

Antonella, icona storica: “Vacanze romane”;

Laura, la rocker: “Piccoli giganti”;

Roberta, Ia pirotecnica: “Grido d’ amore”;

Silvia, l’equilibrio: “Brivido caldo”.

Che tipo di rapporto ti lega a ciascuna di loro? Ci sono mai stati screzi o incomprensioni?

Direi un senso di reciproco di rispetto.  Non ci conosciamo se non per sporadici incontri casuali. 

La tua carriera da solista è una parentesi chiusa? Qual è il brano più bello che hai inciso fino ad ora?

La carriera discografica da solista è accantonata per il momento.  Anche se ho di recente inciso un brano per la colonna sonora del film “Rosso Mille Miglia” che verrà presentato il 7 maggio all’Expo di Milano.  Quella teatrale assolutamente no, continua in accordo con gli impegni Matia.
Il brano più bello…” Quando l’amore perde”, “Non c’è contatto “…

Il tuo spettacolo “Regine” è un omaggio alle grandi voci femminili del passato che più hanno segnato la tua esistenza. Potendo, cosa ruberesti a ognuna di esse?

La disperazione alla Piaf, la perfezione alla Fitzgerald, la divinità alla Callas, la longevità alla Vanoni, la sensualità alla Hayworth, la malinconia alla Rodrigues, la drammaticità alla Magnani, lo spirito libero alla Mimì… In realtà è proprio ciò che ho rubato… Sono entrata in sintonia con ognuna di loro… Ho lasciato che ognuna di loro vibrasse in me lasciando poi che il mio istinto, la mia follia, la mia allegria, la mia anima rendessero ogni brano un abito su misura per me. 

Per un “Regine 2.0” quali le italiane under 50 migliori con cui misurarsi?

Regine non nasce per misurarsi con qualcuno, se non con me stessa. La mia volontà è celebrare le mie Regine, le voci che mi hanno fatto crescere e diventare ciò che sono come artista e essere umano. Continuerei ad esplorare le Regine della mia infanzia… ne ho ancora tante da omaggiare. Come la Streisand, la Lennox, la Oxa, la Dion, la Cruz…

Non tutte le cantanti sono dotate di grandi possibilità canore e non tutte le coriste hanno i requisiti per essere cantanti soliste. Un consiglio per alleviare le rispettive ed eventuali frustrazioni.

Ma quali frustrazioni? Sono entrambe professioni di grande difficoltà e di grande soddisfazione. Poi ci sono coriste che potrebbero tranquillamente scegliere la carriera solista, ma magari scelgono la famiglia o più semplicemente non capita l’occasione per farsi conoscere da sole… Quando si canta per professione non si può essere frustrate…

Come mai i modelli vocali stranieri prevalgono su quelli italiani e come mai oggi ha più possibilità di successo il personaggio e molto meno l’artista?

Perché la superficialità dilaga. Punto. Perciò l’apparenza diventa essenza. Alla lunga però non paga. Difficile arrivare come noi a soffiare su 40 candeline se non ci sono sangue, fame, fuoco…
In merito ai modelli stranieri penso che molta responsabilità sia dei network radiofonici e della loro volontà di imporre un modello esterofilo facendo ascoltare in gran parte musica da fuori. In Francia una legge protegge la musica francese: le radio possono passare musica straniera solo per il 30 per cento. 
 

Ti piacerebbe ricoprire il ruolo di vocal coach, che già eserciti nelle accademie musicali italiane, anche in un talent show? Qual è tra tutti il tuo preferito?

Mi piacerebbe partecipare a The Voice. Sono attratta dal dover scegliere ascoltando senza guardare. Mi piacerebbe farlo insieme a Piero (Pelù, ndr), anche se credo che litigherei con lui dall’ inizio alla fine… Il mio preferito è comunque X Factor.

Chi preferisci tra Matteo Renzi e Matteo Salvini e tra Pino Daniele e Pino Mango. E perché?

I due Matteo hanno in comune un decisionismo che per certi tratti sfiora la dittatura, e dopo tanti anni di immobilismo fatto di parole vuote, di cambiamento per non cambiare niente, secondo me ci voleva… Il solo fatto che tu mi proponga un dualismo tra due politici giovani di nuova generazione, ai quali per il momento non siano stati contestati illeciti, dà il segnale di quale cambiamento epocale sia avvenuto. Se guardiamo in Parlamento fatichiamo a riconoscere gran parte del parterre… A Grillo contesto un mare di cose, ma è merito della sua idea rivoluzionaria e delle sentinelle incazzate che ha infilato in Parlamento. Certo, mi sento più vicina al mondo di Renzi. 
Daniele è più vicino alle corde della mia anima, della mia infanzia… Mango più vicino al mio mondo musicale di cantante.

Qual è la tua posizione riguardo ai diritti omosessuali come il matrimonio e l’adozione? Pensi che in Italia si arriverà mai ad una legge a favore di questi diritti?

Sono favorevole. 
Penso che la presenza della Chiesa in Italia sia un fortissimo disincentivo. L’ Italia, lo sappiamo tutti, è il paese politicamente più influenzato in questo senso. Penso che Papa Francesco farà qualcosa per cambiare le carte in tavola.  Ma in tutta onestà credo che sarà possibile solo l’ottenimento dei diritti civili. E nulla più.

Dolce & Gabbana si sono esposti non solo contro le adozioni gay, ma anche contro la fecondazione in vitro. Come hai commentato tali dichiarazioni e il boicottaggio da parte di molti vip che ne è seguito?

Liberi di pensarla come vogliono.  
Non ho commentato perché dargli valore mi sembrava una inutile perdita di tempo. Come il boicottaggio dei vip… pura finzione… li rivedremo prima o poi alle loro sfilate… o indossare i loro abiti… al massimo avranno scucito l’etichetta.

Il mancato coming out di Lucio Dalla è stato definito da Marco Travaglio «una lezione di eleganza, di discrezione e di stile», mentre da Aldo Busi furbo e disastroso «non solo per la crescita civile e culturale della nazione ma persino per il suo compagno di una vita, spacciato in chiesa durante le esequie per suo fedele collaboratore, il quale, in mancanza di un testamento, è stato privato di ogni diritto di successione patrimoniale – elemosine a parte, forse». Chi dei due ha ragione?

Rispetto il silenzio pubblico di Dalla. Nel privato invece avrebbe dovuto tutelare il suo compagno. Dopo tanti anni certi discorsi inevitabilmente si affrontano in ogni coppia.

Un “Messaggio d’amore” agli omosessuali che stanno leggendo quest’intervista…

Solo un grazie.  Qualche anno fa ho partecipato al Gay Pride di Bologna cantando tre canzoni molto conosciute del repertorio Matia. Mi sono commossa nello scoprire che la moltitudine conosceva a memoria “Brivido caldo” e la cantava insieme a me a squarciagola… non avevo idea di esser entrata nei loro cuori con tanta passione. Solo un grazie.

 

di Ugo Stomeo

 

 

Sito Ufficiale: www.silviamezzanotte.com

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