Le cose cambiano

È un progetto totalmente no profit, voluto in Italia da Isbn Edizioni, che ne sta per fare un libro, e dall’associazione di promozione sociale Girls and Boys fondata da Massimo Coppola, direttore editoriale di Isbn, insieme a Luca Formenton, presidente della casa editrice il Saggiatore, Fulvio Zendrini, esperto di marketing e comunicazione aziendale e politica, e Linda Fava, editor di Isbn. Ha coinvolto importanti partner come il Corriere della Sera e Enel Cuore Onlus e gode della supervisione scientifica del professor Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, ordinario di Psicologia dinamica presso l’Università La Sapienza di Roma, e autore di numerosi studi e pubblicazioni sui temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. È stato lanciato sul web un paio di mesi fa, si chiama Le cose cambiano (www.lecosecambiano.org), ed è la versione italiana dell’analogo sito americano It Gets Better, ideato dallo scrittore e attivista gay Dan Savage e da suo marito. Dopo i suicidi di alcuni adolescenti, vittime di episodi di bullismo omofobico, come purtroppo è accaduto anche in Italia, i due hanno invitato i ragazzi a non arrendersi, attraverso un video. La piccola clip ha avuto quasi due milioni di visualizzazioni su YouTube, ed è stata la prima di oltre cinquantamila tra messaggi e testimonianze, che hanno dato il La a una campagna virale sul web, coinvolgendo moltissime persone, famose e non, fino al presidente Barack Obama. Il messaggio che il sito vuole dare è molto chiaro: chi un tempo soffriva e veniva marchiato come diverso, perché gay, lesbica o trans, oggi si è lasciato alle spalle questa sofferenza. Abbiamo fatto il punto della situazione con Linda Fava, coordinatrice editoriale del progetto.
Come stanno andando questi primi mesi del blog?
Molto bene, abbiamo avuto un ampio riscontro di stampa. Il principale obiettivo era quello di far parlare del fenomeno del bullismo omofobico e della solitudine e difficoltà nello scoprire il proprio orientamento sessuale durante l’adolescenza, e ci siamo riusciti. Siamo già a un numero congruo di video, oltre cento. Avrebbero potuto essere di più, ma sapevamo che ci saremmo scontrati con la difficoltà da parte delle persone a raccontarsi mettendoci la faccia. Poche persone, infatti, sono dichiarate in tutte le sfere della propria vita, e un video sulla rete significa per molti fare coming out a tutto tondo. Abbiamo contributi belli anche di alcuni personaggi etero, come il rapper Ghemon, molto famoso tra gli adolescenti, Boosta dei Subsonica e Dario Vergassola. Poi tra gli omosessuali Francesca Vecchioni, Nichi Vendola, Ivan Scalfarotto, l’editrice Francesca Pardi, il blogger Marcello Signore e altri.
In Italia sappiamo che c’è un pregiudizio molto forte e la maggior parte dei vip omosessuali non fa coming out.
Il nostro sito non ha questa finalità. Nel nostro paese, purtroppo, c’è ancora una concezione tale dell’essere gay e lesbica che se tu sei famoso e lo rendi noto, verrai considerato soprattutto per questo, e molto meno attore, musicista ecc.
Qual è stata la scintilla che ha fatto sì che Isbn abbracciasse questo progetto?
Incontrare il libro It gets better, grazie a Matteo B. Bianchi. Abbiamo deciso così di comprarne i diritti e di tradurlo. Le nostre idee nascono sempre sotto forma di libro e spesso, come in questo caso, si trasformano e allargano. Poi abbiamo capito che le storie americane, profondamente radicate in quel tipo di società, non sarebbero state davvero efficaci per un adolescente italiano. Per cui avevamo bisogno di aggiungere un capitolo di casa nostra. Come è stato per il libro americano, le parti italiane saranno in parte tratte dal blog. Alle persone che hanno postato i video migliori chiederemo di trasformarlo in un testo e ci saranno contributi scritti appositamente da autori italiani come Matteo B. Bianchi, Piergiorgio Paterlini e altri in via di definizione. Inoltre, ci siamo resi conto che questa non era più semplicemente un’operazione editoriale, ma assumeva sempre più un aspetto di utilità sociale, utilizzando la narrazione con un fine sociale. Quindi abbiamo capito che il modo migliore per arrivare agli adolescenti non era un libro, che comunque ci auguriamo che comprino, anche perché avrà un prezzo molto basso, ma la rete che è il mezzo che utilizzano per comunicare e informarsi.
Un quotidiano importante come il Corriere della Sera ha deciso di essere il vostro media partner. Come è avvenuto questo incontro?
È arrivato dopo una grande delusione che abbiamo avuto dal ministero della pari opportunità che avrebbe dovuto portare avanti il progetto insieme a noi. C’era già un accordo con il ministro Fornero, ma loro poi si sono tirati indietro. Abbiamo casualmente parlato del progetto con Barbara Stefanelli del Corsera che lo ha amato subito. Ne ha parlato con De Bortoli che è stato entusiasta e in tre giorni hanno deciso di aiutarci nell’operazione. Tempo un mese abbiamo fatto la conferenza stampa e siamo partiti con questa partnership. Il libro uscirà a fine settembre, primi di ottobre in coedizione con il Corriere che lo distribuirà in edicola.