Oasi gay

Vincenzo Patané è un attento cultore e divulgatore della cultura gay in Italia. Oltre che di cinema, di cui si occupa prevalentemente e su cui ha pubblicato numerosi libri (l’ultimo dello scorso anno è 100 classici del cinema gay – I film che hanno cambiato la vita, Cicero editore), scrive spesso anche di letteratura, di arte, di sport, di fotografia, di fumetti, di attualità. Una parte di questo materiale (quello da lui ritenuto più importante), che rischiava di finire nell’oblio, destino inevitabile di quanto viene pubblicato su giornali e riviste, è ora raccolto in questo volume dove il lettore può trovare tutta una serie di notizie, curiosità, informazioni, approfondimenti sulla cultura gay e lesbica di cui generalmente non si parla nei testi scolastici o nelle pubblicazioni mainstream.
I vari articoli, apparsi originariamente quasi tutti su Babilonia (solo alcuni su Circuito Cinema, Blue e Culturagay.it) in circa quindici anni (dal 1990 al 2004), sono stati rivisti per la pubblicazione in volume, sfrondati dei dati più legati alla contingenza, e sono organizzati in dieci percorsi che si presentano come una originale enciclopedia di facile consultazione, ma anche come i capitoli di una storia affascinante di piacevole lettura. Il primo dei percorsi è “l’universo gay”, con una serie di interessanti statistiche e di bizzarri aneddoti che Patané riprende da pubblicazioni anglofone di solito più attente a curiosità apparentemente solo divertenti, ma che permettono “di cogliere quei fili, spesso invisibili, che legano fra di loro le cose” (i personaggi più omofobi, quelli che indipendentemente dalle loro scelte sessuali, hanno lottato per i diritti dei gay e delle lesbiche, ecc.). Segue un capitolo dedicato ai “Titani”, dieci personaggi fondamentali della mitologia gay e lesbica che per Patané sono: Saffo, Kavafis, Yourcenar, Tom of Finland, Pasolini, Jarman, Fassbinder, Mapplethorpe, Almodóvar e Martina Navratilova, di ognuno dei quali si presenta l’opera più significativa o si discute sull’importanza che hanno nella cultura lesbica e gay. Certo, qualcuno potrebbe avere qualche perplessità sull’assenza di alcuni nomi altrettanto fondamentali, ma si sa che ogni schematizzazione è arbitraria e scelte di questo tipo sono sempre personali. Il lettore può però anche divertirsi a costruire una propria ‘classifica’, magari attingendo ad altri percorsi, da quello dedicato all’“Arte, Fotografia e cinema” dove trova, tra gli altri, Michelangelo, Hockney, Ejzenstein, Pierre et Gilles, a quello intitolato “Letteratura & Mitologia” dove si presentano, accanto ad altri, Ganimede, Proust, Mann, Rimbaud, Genet, o ancora a quello intitolato “L’America” con Whitman, Warhol, Bruce Weber, Keith Haring.
Altri percorsi sono dedicati alla “Donna” con articoli su alcune delle più importanti lesbiche della cultura e dell’arte come Tamara de Lempicka, Frida Kahlo, Annemarie Schwarzenbach, a “Il Corpo & Il Nudo” con illuminanti excursus sulla scultura greca e sulla storia del nudo in fotografia, al “Mediterraneo omoerotico” dove si segnalano, tra gli altri, gli approfondimenti sul tema del grand tour, sulla Capri del barone Fersen e su alcuni grandi viaggiatori come Baron Corvo, Norman Douglas, Bruce Chatwin. Altri percorsi sono “Il Mito dell’Oriente (dalle Mille e una notte a Paul Bowles al grande poeta arabo Abu Nuwas), e “Lo Sport”, un capitolo che spazia dalle Olimpiadi nell’antica Grecia al tema dell’omosessualità nello sport contemporaneo.
Completano il volume un indice dei personaggi e un indice degli argomenti e dei nomi che permettono al lettore di orientarsi facilmente in un materiale così eterogeneo e così vasto.
L’editoria italiana è molto carente, soprattutto a livello di saggistica, sulla cultura gay e lesbica. Le pochissime cose che si pubblicano sono ricerche accademiche specialistiche, spesso di non facile fruibilità. C’è d’altra parte il bisogno di una cultura condivisa, crescente nelle nuove generazioni di lettori, soprattutto studenti (universitari, ma anche di scuole superiori). Questo libro è importante perché aiuta a costruire una tradizione e per ogni persona sentirsi parte di una tradizione, sapere di appartenere a una eredità del passato, è fondamentale nella costruzione della propria identità.